L’apertura di un’officina meccanica si rivela un’attività redditizia, a condizione che sia gestita in modo professionale ed efficiente dal proprietario. Tuttavia, un’officina meccanica comporta numerose attività a rischio per l’ambiente e la salute della popolazione a causa dei rifiuti generati, la maggior parte dei quali sono oli esausti, pneumatici usati, vernici e altri solventi.
In queste circostanze, la legislazione ambientale impone ai proprietari di officine meccaniche di rispettare determinati obblighi ambientali al fine di prevenire e ridurre al minimo l’impatto dei rifiuti prodotti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Inoltre, secondo l’Ordinanza 1798/2007, se l’officina meccanica comprende anche attività di verniciatura e/o lavaggio auto, il proprietario dell’attività è tenuto ad ottenere l’autorizzazione ambientale. Questo documento regolamenta il funzionamento dell’attività e stabilisce le misure di protezione che devono essere adottate.
Quali rifiuti sono prodotti dai processi operativi di un’officina meccanica? Le principali tipologie di rifiuti prodotti da un’officina meccanica comprendono:
- Oli esausti derivanti dalla sostituzione dell’olio e filtri dell’olio;
- Pneumatici usati;
- Batterie e accumulatori esausti;
- Vernici, sostanze chimiche, solventi;
- Imballaggi in cartone, plastica, ecc.
Quali obblighi ambientali devono essere rispettati nel funzionamento di un’officina meccanica? Per le officine meccaniche che svolgono attività di verniciatura auto e/o lavaggio auto è obbligatorio ottenere l’autorizzazione ambientale. Sulla base di questo documento, viene stabilito il quadro operativo dell’attività, che include misure di protezione ambientale che l’azienda deve rispettare.
Una volta rilasciata l’autorizzazione ambientale, questa è valida per tutta la durata dell’attività, a condizione che i proprietari di officine meccaniche ottengano il visto annuale dell’autorizzazione ambientale.
In sostanza, questo visto attesta che l’officina funziona nelle stesse condizioni specificate nell’autorizzazione ambientale. Se l’operatore economico desidera modificare il suo modo di lavorare, è necessario comunicare tale intenzione alle autorità competenti, rendendo necessaria una revisione del documento normativo.
L’operatore economico che svolge attività di manutenzione e riparazione auto è tenuto, ai sensi dell’OUG 92/2021 relativo alla gestione dei rifiuti, a garantire la consegna di tali rifiuti a operatori autorizzati che si occupano del processo di riciclaggio, recupero/smaltimento a seconda del tipo di rifiuto.
Inoltre, poiché vengono utilizzate numerose sostanze chimiche e solventi considerati pericolosi, ciò comporta ulteriori obblighi da rispettare, riguardanti registrazioni e segnalazioni annuali all’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Inoltre, se queste sostanze sono importate, c’è la possibilità che, a seconda del livello di pericolosità che presentano, l’operatore economico debba presentare dichiarazioni all’Amministrazione del Fondo per l’Ambiente.
In sintesi, l’apertura e la gestione di un’officina meccanica comportano il rispetto di numerosi obblighi ambientali al fine di garantire la protezione dell’ambiente e la salute della popolazione. È quindi fondamentale essere a conoscenza di queste responsabilità e adottare le misure necessarie per conformarsi alla legislazione vigente.